DolomitIncontri
Evento Terminato Enrico Bertolino
- San Martino di Castrozza
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27 ago 2020 - A cura di ApT San Martino di Castrozza, Primiero e Vanoi
Enrico Bertolino - "Le 50 giornate di Milano" (Solferino)
Ha cominciato a far danni nella Settimana della Moda, ha cancellato il Salone
del Mobile e il rito dell'apericena: il Coronavirus, flagello globale, sembra
uscito dall'incubo di un milanese. E ora che dovremo imparare a conviverci,
da Milano può partire qualche considerazione su come ripensare il nostro
stile di vita.
Per esempio: lo smart working funziona solo se hai un armadio capiente dove
rinchiudere i figli.
Con il proprio coniuge è possibile parlare di persona e non solo a mezzo
post-it attaccati sul frigo.
E c'è un limite alla quantità di passeggiate che il cane è disposto a fare in
un giorno.
Enrico Bertolino (che resta a casa da tempi non sospetti, non essendosi mai
mosso in tutta la vita dal quartiere Isola) racconta strategie, tormenti e
risvolti filosofici della quarantena in una esilarante «cronaca virale»: dal
decalogo del buon accaparratore da supermercato all'istituzione dello
smart-apericena, dai dilemmi del look anticontagio alle crisi d'astinenza da
Inter.
Propone ardite soluzioni per ripartire con un nuovo slancio di solidarietà,
come l'istituzione di trattorie etniche cinesi-milanesi (specialità: ravioli
al vapore all'ossobuco).
E con leggerezza invita alla resistenza civile, ora e in futuro.
Non dimentichiamo le Cinque Giornate: Milano, come in generale l'Italia, ha
sempre preso qualcosa di buono dai suoi invasori (dagli austriaci per esempio
la cotoletta).
Dal virus potremmo guadagnare un nuovo senso di comunità e di responsabilità
gli uni verso gli altri. A parte i soliti pirla, ovvio: quelli resteranno
pirla esattamente come prima.
Enrico Bertolino (Milano, 1960), CoCoCo ovvero Comico Conduttore Consulente, dopo anni di banca, consulenza e formazione è approdato alla comicità come sbocco naturale e da allora ha scritto vari libri, condotto alcune trasmissioni tv, recitato con orgoglio nell'ultimo film di Alberto Sordi. Tifa Inter da sempre, il che lo ha reso predisposto alla nostalgia "malincomica". Il tutto fino a ora: da adesso vedremo dato che, come dicono quelli che ne sanno, "nulla sarà più come prima" per cui anche le note biografiche cambieranno.