SAGRA DEL FOC - Bartali: Prima Tappa
Evento Terminato Partecipazione gratuita con prenotazione obbligatoria. cell. 339 2592792
- Itinerante nella campagna tra Tonadico e Siror
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09 lug 2021 - A cura di I Mazaroi
Lo spettacolo "Bartali: prima tappa" è uno spettacolo che vuole, attraverso la figura di uno dei ciclisti italiani più significativi del nostro secolo, approfondire tematiche storiche connesse agli anni dell'occupazione nazista e alle relative conseguenze che ha portato.Da quando Gino Bartali, oltre ad essere insignito di titoli sportivi, è stato nominato "Giusto tra le Nazioni" la nostra attenzione si è focalizzata su due elementi: da una parte Bartali, grande corridore ma anche uomo dotato di un grade senso di umanità per l'opera di assistenza che ha svolto in silenzio nel periodo 1943-1944, dall'altra la DELASEM, una rete, prima autorizzata dal regime fascista e poi negata, che attraverso l'operato clandestino di volontari, religiosi, partigiani, civili, ha dato aiuto ad ebrei ed ebrei italiani in uno dei momenti più difficili per l'umanità.
Bartali si occupava di trasportare carte d'identità false sotto la sella della sua bicicletta da Firenze ad Assisi, passando per Perugia. Essendo un ciclista e dovendosi allenare anche se l'attività sportiva ufficiale era ferma, Bartali aveva la possibilità di viaggiare attraverso le strade senza essere fermato ai posti di blocco, o se fermato, la sua fama gli permetteva di non essere soggetto a troppe domande.
È proprio questo percorso lo spunto che ha suggerito la struttura dello spettacolo, composto di "tappe" vittoriose ma silenti. Tappe dense di racconti, descritte attraverso gli occhi curiosi e attenti di un personaggio che si muove in un percorso geografico lungo le strade dell'Italia in guerra sulla via della solidarietà.
Lo spettacolo "Bartali: prima tappa", è un monologo. In scena un ragazzo, appassionato di ciclismo, che si fa chiamare "I' Bartali" perché è il suo ciclista preferito. Il nostro protagonista, innamorato delle corse e della sua bicicletta, si inventa un "Giro d'Italia" tutto suo: fa parte della rete di assistenza clandestina e ogni giorno si deve occupare di portare abiti, cibo e documenti falsi ad ebrei nascosti nella campagna toscana. Il suo sogno di essere proprio come "Ginettaccio" si realizza. Il finto Bartali, come quello vero, fanno del bene senza che si sappia e sfruttano il talento di saper correre in bicicletta per svolgere la loro ardita missione.